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AFFRESCHI, MURALES, GRANDI TELE e Supporti Rigidi 

Sugli affreschi (immaginari) di Roux nella Galería Pacífico (Buenos Aires, Argentina)   

Bernardo Molinas Agnellini, Spinea (Venezia) -Santa Fe (R.A.)

Prima versione: 01/01/2018

Aggiornamento: 01/09/2020

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Esempi:  

AFFRESCO

In Italia:

 

"La Leggenda della Vera Croce"; Ciclo di Piero Della Francesca, Arezzo, 1452-1466

 

"Processione del 1943 e riconoscimento delle reliquie", Vico Calabró, Sagrestia della Basilica Santuario di Feltre (Nord Italia), XX-secolo

 

"La Santa" e "La Madre", 2 affreschi di B. Molinas Agnellini, Chiesa di Santa Helena, Isola di Santa Elena, Venezia, 2015. di giorna (Tecnica: "Buon Fresco"; pannelli costituiti da compensato marino, su di essi pannelli da edilizia con trucioli di legno e ossido di magnesio sotto pressione ad alta temperatura, arriccio con grassello e sabbia di fiume, 8 mm, intonaco fresco di giornata, 3 mm, pigmenti e solo acqua; totale: 10 giorni /ogni affresco)

  "La Santa"

  AFFRESCHI in Argentina:

  

 "Il dominio delle forze naturali" , Lino Enea Spilimbergo; uno dei 5 affreschi nella cupola della Galería Pacífico, Calle Florida, Buenos Aires, 1946

 

 

 “Ciclo di affreschi nella Capella della Villa Leonor”, Guido Buffo (treviggiano), città di Unquillo, provincia di Còrdoba, 1944-1958.

  

"Linguaggi Molteplici", AFFRESCO su parete, di B. Molinas Agnellini con la Scuola EMBA di San Justo, nella Casa della Cultura, S. Justo, Provincia di Santa Fe, 2018. (Tecnica: "Buon Fresco". 7 m2. Su muro; arriccio con grassello e sabbia di fiume da 20 mm, intonaci freschi di “giornata” con grassello e sabbia da 4 mm, pigmenti e solo acqua; 10 giorni di 10 ore ogni giorno, totale: 15 "giornate")

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 MURALE

"Repression", murale di César López Claro (*), Museo L. Claro, Santa Fe, 1995. Pigmenti con legante su intonaco secco.

 

“Ejercicio plástico”; murale su intonaco secco; Siqueiros e 4 artisti argentini; 1933, attualmente al Museo de la Casa Rosada, Buenos Aires; pigmento: piroxilina e leganti.

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MAROUFLAGE

 

"Omaggio alle Arti"; Marouflage, César López Claro, Auditorium della Scuola di Belle Arti Mantovani, Santa Fe, Argentina, 1985

 

 “Colonna con marouflage” (a destra); Numa Ayrinhac (Francia 05/091881 – Buenos Aires 23/03/1951), Pigüé, provincia di Buenos Aires (Sulle pareti affreschi di Ayrinhac).

 

 

 

 

 

 

AFFRESCHI, MURALES, GRANDI TELE e Supporti Rigidi

Definizione e Commenti

 

 

INTRODUZIONE

 

L'Argentina ha una grande ricchezza di affreschi e murales, essendo gli italiani o figli di italiani quelli che hanno contribuito di più nel settore dell'affresco come logica conseguenza del patrimonio quasi "infinito" in Italia in tutti i tempi e fino ad oggi (dagli Etruschi e Pompei, il Medioevo, il Rinascimento, passando per il 700 'con Giambattista Tiepolo e fino ad oggi con le opere di molti frescanti attivi).

Leggendo su un sito dedicato ai "Murales a Buenos Aires" o sulle pagine del portale Wikipedia di alcuni pittori argentini, si osserva una certa confusione su cosa sia realmente un Affresco (se ne parla addirittura al passato sul web) e, peggio ancora, sull'assegnazione di questa nobile tecnica ad opere che non solo non sono affreschi ma non sono nemmeno murales. Commenteremo anche il caso degli affreschi (immaginari) di Guillermo Roux nella Galería Pacífico.

In questa nota introduciamo le definizioni di ciascuna delle tecniche: Affresco, Murale, Marouflage e Grandi Tele o Supporti Rigidi.


Ci affidiamo a documenti o libri di grandi storici dell'arte italiana (come Cenninno Cenninni e Giorgio Vasari), di grandi restauratori di affreschi italiani (come Leonetto Tintori), di importanti maestri dell'affresco italiani attivi oggi (come Vico Calabró) e a Manuali pratici di tecniche pittoriche come quello di Gino Piva). Infine, l'autore di questa nota è un frescante che ha dipinto 6 affreschi su muro in Argentina nel XXI secolo e, contemporaneamente, 2 affreschi su muro in Italia e 2 affreschi su pannelli per edilizia in una chiesa molto importante a Venezia, a dimostrazione che questa tecnica è viva e non è "storica".

Si veda: http://www.amadeieuroartgarda.it/FRESCOS-en-ARGENTINA-en-el-SIGLO-XXI.htm

http://www.amadeieuroartgarda.it/Helena-Historia-y-2-FRESCOS-en-Venecia-BernardoMOLINAS.pdf

http://www.scuolainternazionaleaffresco.eu/argentina-1-.html

(vedi anche in questa Scuola per Affreschi: argentina 2, argentina 3 e argentina 4, e Dosoledo)

 

DEFINIZIONI

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AFFRESCO:

Si tratta di un dipinto che viene eseguito con pigmenti ma senza leganti (nel caso del “Buon Fresco”) o con leganti (da un numero minore di pittori “ricercatori”, Giotto compreso) su un Intonaco fine "di Giornata” di calce spenta  invecchiata per anni (chiamata 'grassello'), sabbia di fiume ed acqua. La maggior parte degli affreschi sono eseguiti su un muro o parete di mattoni dove, prima dell'intonaco fine, viene applicato un "Arriccio" (con gli stessi componenti citati). Su questo intonaco secco si può realizzare la "Sinopia" (disegno delle linee più importanti, con terra rossa o terra di Sinope). Il ‘disegno’ sull'impasto fresco (da un bozzetto preliminare o dalla Sinopia) viene invece eseguito con un “Cartone” o con Carta per incisione. Nel primo caso si utilizzano fori praticati sulle linee del disegno e poi si cosparge, attraverso di essi, un pigmento sulla superficie dell'impasto fresco (si parla de “lo spolvero"). Nel secondo caso, una punta di legno viene utilizzata per praticare un'incisione nella carta che crea un solco nella  malta fresca. Può essere dipinto solo per poche ore prima che la calce, reagendo con la CO2 presente nell'aria, si trasformi in carbonato. Funziona con un numero ridotto di pigmenti che non siano alterati dall'alcalinità della calce. L’intonaco “stanco” che non si riesce a dipingere deve essere “buttato giù”. Si predispongono pertanto “Linee di Unione” con gli intonaci delle giornate successive. Nell’affresco non sono ammessi “pentimenti” o correzioni. Con tempera su secco possono essere fatti aggiustamenti ma minimi, visto che la tempera introduce un valore di “Gloss” che invece è molto basso o assente nell’affresco. Una volta dipinto, l'AFFRESCO "appartiene" ‘per sempre’ (con una durata di secoli) all'architettura del luogo. Per questo motivo i restauri di affreschi, in Italia, rientrano nell'ambito dell'architettura.


Affreschi su pannelli che accettano la calce: Per affreschi di limitate dimensioni (vedi il Manuale Pratico di Tecnica Pittorica, G. Piva), i due intonaci citati sono applicati su pannelli o materiali da costruzione (come l' "Eraclit" - pannello con trucioli di legno e ossido di magnesio pressati ad alta temperatura) o piastrelle ceramiche o reti in ferro zincato su pannello di legno.
Negli affreschi italiani di alcuni secoli fa, nei soffitti, venivano utilizzati supporti di paglia o listelli di legno distanziati opportunamente per sostenere l'intonaco, poiché la malta non si fissa, invece, al legno (un esempio: G. Tiepolo nella Chiesa di Biadene, 1717; ispezionata sopra il soffitto dall'autore di questa nota)
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- Giorgio Vasari dice nel suo famoso libro "Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti"; XVI secolo:


“… Di tutti gli altri modi, che i pittori facciano, il dipingere in muro (ad affresco) è il più maestrebole e bello, perché consiste nel fare in un giorno solo quello che, negli altri modi, si può in molti ritoccare sopra il lavorato … . Vuole ancora una mano destra, risoluta e veloce, ma soprattutto un giudizio saldo ed intero …

- Esempi (vedi foto): tra gli "infiniti" affreschi italiani forse il più importante, Il Ciclo "La Leggenda della Vera Croce" di Piero Della Francesca, Arezzo, 1452-1466; Attuali: "Processione del 1943 e riconoscimento delle reliquie", Vico Calabró, Sagrestia della Basilica Santuario di Feltre (Nord Italia)."La Santa” e “La Madre”, 2 affreschi su pannelli per  edilizia, di B. Molinas Agnellini, Chiesa di Sant'Elena, Isola di Sant'Elena, Venezia, 2015.  
In Argentina: "Il dominio delle forze naturali" di Lino Enea Spilimbergo nella Galerìa Pacìfico, 1946; "Ciclo di affreschi nella Cappella di Villa Leonor", Guido Buffo, Unquillo, 1944-1958. Tutto su muro. Dall'autore di questa nota: "Molteplici Linguaggi" ("Buon Fresco" su parete), di B. Molinas Agnellini con la Scuola EMBA di San Justo, Casa de la Cultura, S. Justo, Prov. di Santa Fe, Argentina, 2018.

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MURALE:

Si tratta di una pittura che si esegue con pigmenti su muro (come lo indica chiaramente la parola 'murale', detta anche in modo erroneo 'murales') o parete, su intonaco asciutto e, quindi, necessariamente con l'ausilio di leganti (olio, o tempera con caseina, tuorlo d'uovo o uovo intero, o con acrilici, o vernici spray 1K o 2K, o piroxilina, ecc.). Una caratteristica del murale sono le sue importanti dimensioni arrivando in opere recenti a coprire intere pareti esterne di edifici con decine di piani, pareti all’interno di linee metropolitane, ecc. La durata dipende dal legante organico o polimerico (decine di anni in presenza di umidità e luce intensa). Una volta dipinto il murale appartiene all'architettura del luogo. I restauri, in Italia, rientrano quindi nell'ambito dell'architettura.

Il murale, a differenza dell’affresco, può essere modificato nei giorni successivi, si può correggere, sovrapponendo strati. Non richiede quindi la velocità e la sicurezza dell'affresco.

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- Esempi (vedi foto): “Represión”, murale di César López Claro (*), Museo L. Claro, Santa Fe, 1995; "Esercizio Plastico" di Siqueiros, 1933, attualmente al Museo della Casa Rosada, Buenos Aires.
(*) Considerato forse come il muralista più importante d'America alla fine del XX-secolo nell'intervista a C.L. Claro di Bernardo Molinas ed Estela Gagneten, Santa Fe, 2001. Vedi l'intervista completa (tutti i diritti riservati; citare o pubblicare solo con il permesso):

http://www.amadeieuroartgarda.it/LopezClaroPRIMERAparte.pdf

http://www.amadeieuroartgarda.it/LopezClaroSEGUNDAparte.pdf

 

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MAROUFLAGE:

Tecnica di fissaggio permanente di un tessuto con una colla o adesivo a una parete o soffitto prima o in generale dopo essere dipinto, per evitare di dipingere su ponteggi. L'adesivo era tradizionalmente "biacca di piombo" (pigmento con piombo come base) in olio. Il tessuto può essere rimosso per i restauri.

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- Esempi (vedi foto): “Omaggio alle Arti”, César López Claro, soffitto dell'auditorium della Scuola di Belle Arti Mantovani, Santa Fe, Argentina, 1985; Numa Ayrinhac, nella parrocchia di Pigué (XX secolo).

 

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GRANDI  TELE   (o SUPPORTI  RIGIDI):

Non sono "Murales", generalmente su tela, o con un supporto rigido, in piedi grazie ad un supporto o appoggiati o fissati ad una parete. Si dipingono nell'atelier. Non hanno nessuna delle difficoltà di un Affresco (che invece viene dipinto molte volte anche all'esterno, su ponteggi, con la necessità di dipingere velocemente e senza errori prima che la calce subisca la reazione di carbonatazione, trovando un pigmento che non si degradi per l'alcalinità della calce, gli errori non possono essere corretti - non ammette "pentimenti") o le difficoltà di un Murale (quasi sempre all'esterno, su ponteggi, anche se in questo caso gli errori possono essere corretti). Una volta dipinta e fissata la tela non appartiene all'architettura del luogo. È un lavoro "mobile". I restauri, in Italia, rientrano quindi nell'ambito di opere mobili come quadri o mobili.

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                           COMMENTI

/////////// 1)   Sulla confusione sulla tecnica dell'AFFRESCO osservata in alcuni siti web a Buenos Aires ///////////

Ad esempio nel sito “MURALES DE BUENOS AIRES”

https://www.buenosaires.gob.ar/areas/cultura/murales/extras/tipos-de-murales.htm

si legge:

Pittura murale
Il suo supporto è il muro, ad esso indissolubilmente legato. L'arte murale è strettamente correlata all'architettura, a seconda di essa, non solo nella sua conservazione, ma anche nella sua considerazione visiva. Tradizionalmente, la tecnica originale della pittura murale rinascimentale è stata l'affresco e le sue varianti nel mezzo fresco o secco. L'applicazione di pitture ad olio e successivamente di quelle sintetiche, sono tecniche caratteristiche degli attuali murales, abbinate ad altri materiali e basi varie con cui il muro viene preventivamente trattato. All'interno di questa classificazione si possono citare quelle opere di grandi dimensioni realizzate su tela, tela, supporti metallici o altri tipi di supporto rigido (plastica, legno, ecc.); che vengono poi fissati alla parete.

 

     Osservazioni su questo paragrafo

                                                    "Pittura Murale" sopracitato:


- La tecnica dell'AFFRESCO, per le definizioni offerte sopra in questa Nota e per la grande ricchezza in Argentina e quella immensa in Italia, merita indubbiamente un suo spazio, separato dalla definizione di MURALE e non un unico spazio come succede in questo sito web di Buenos Aires. Aggiungiamo che in Argentina i frescanti italiani (Cingolani, Marinaro, Buffo) o italo-argentini (Spilimbergo, Berni, Castagnino, Soldi, ecc.) sono tra i massimi esponenti di tutta l'arte argentina.
 

- Questo breve paragrafo del sito "MURALES DE BUENOS AIRES" è come se decretasse arbitrariamente la "morte" della nobile tecnica del fresco. È già un errore limitare la parola affresco al Rinascimento. L'affresco, come dicevamo, ripercorre tutta la storia dall'Etruria (7 ° secolo a.C. a Tarquinia per esempio), Pompei (prima di Cristo) e Roma, nel Medioevo, nel Rinascimento, nel 600' (XVII secolo) , 700', 800', 900',… e fino ad oggi.


- Questo paragrafo del sito web si basa sul fatto che ci sono pochi affreschi realizzati ultimamente?
Nei primi anni della seconda metà del XX-secolo grandi artisti come Buffo a Unquillo o Soldi a Glew finivano ancora di dipingere i loro affreschi. E pochi no significa nessuno.
E questo fatto, che oggi ce ne siano pochi, sarebbe valido solo nella città di Buenos Aires. L'autore di questa Nota, come è stato detto, ha eseguito 6 affreschi su parete con scuole di belle arti:


1 affresco in Plaza Esandi (Quilmes), con la Scuola EMBA a Quilmes (2011):

https://www.youtube.com/watch?v=JsfXuok9i80&feature=share

1 a Santa Fe, con la Scuola di Belle Arti Mantovani (2013):

https://vimeo.com/81053653  

2 a San Justo, con la Scuola di Belle Arti EMBA de San Justo (2018) http://www.embasanjusto.edu.ar/?p=2064

2 a Unquillo, auspiziato dal Museo Lino Enea Spilimbergo (2019)

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2546710052023998&id=219926718035688

offrendo in parallelo CORSI di AFFRESCO (affreschi su pannelli per l'edilizia o su piastrelle). Nella maggior parte dei casi, i corrispondenti municipi sono stati gli "sponsor".

- I corsi sull' "Affresco italiano" e le tecniche diagnostiche nel restauro della pittura su muro in generale, dettati da B. Molinas, erano già iniziati nel 2001 presso la Facoltà di Architettura dell'UNL de Santa Fe (2001), Fac. di Architettura dell'Università Nazionale di Buenos Aires (sponsorizzato dal GAC, Grupo Argentino del Color) nel 2006 e Divisione Restauro del Comune di Rosario (2008) dove hanno dipinto 52 assistenti, anche dal Chile, su pannelli per la costruzione. Successivamente: all'EMBA di Quilmes (2011), Università Popolare di Camponogara (Venezia, Italia, 2012-13), Scuola di Belle Arti Mantovani di Santa Fe (2013), EMBA di San Justo (provincia di Santa Fe, nel 2016 e nel 2018) ) e Unquillo (Córdoba, nel 2019). In totale: 8 corsi in Argentina e 1 in Italia.

Inoltre, anche quando gli affreschi di Glew hanno 44 anni o più, per una tecnica che è stata sviluppata in Italia da 700 anni prima di Cristo e fino ad oggi (cioè oltre 28 secoli!), “50 anni non sono Niente!"


- Ma la cosa più importante è che l'affresco continui ad essere dipinto in Argentina e in Italia (e nel mondo) e il numero di affreschi e frescanti è enorme. Si veda ad esempio la lista dei frescanti iscritti al sito "FRESCOPOLIS" del grande Maestro italiano, oggi attivo, Vico Calabró.

http://www.frescopolis.net/04.0%20FRAME%20-%20Frescanti.htm

o nel sito della Scuola Internazionale per Affresco di Feltre (Italia).

https://www.scuolainternazionaleaffresco.eu/

 

////// Una modesta collaborazione o suggerimento dell'autore di questa Nota per l'Editore del sito "MURALES DE BUENOS AIRES" https://www.buenosaires.gob.ar/areas/cultura/murales/extras/tipos-de-murales.htm


Il suggerimento sarebbe quindi:
Separare la definizione di:
- AFFRESCO
- MURALE (pittura a secco)
e infine eventualmente dare uno spazio esplicito (visto che non sono affreschi e non sono murales) alla categoria
- GRANDI TELE o SUPPORTI RIGIDI


Secondo l'autore di questa nota, non è ragionevole che nella parola "murale" vengano introdotte nel sito sopracitato le Grandi Tele o dipinti su Supporti Riigidi, se consideriamo i veri Murales di un Rivera, un Siqueiros o il già citato murale
Represión di César Lopez Claro.
 

Ma sopratutto, che la parola "affreschi" (dipinti su intonaci freschi di calce e sabbia) non sia indipendente da tutte le altre tecniche che vengono eseguite su una superficie asciutta (pittura a secco: su un muro o su un supporto rigido) è, diciamolo, "sbagliato".

 

Il secondo punto o commento della presente Nota (basato sulle definizioni sopra da noi introdotte) si riferisce a: 

 

////// 2) Gli affreschi [ immaginari ] di Guillermo Roux nella Galería Pacífico  //////

 
Nella biografia di questo importante pittore argentino si legge da alcuni anni sul portale Wikipedia in inglese (vedi, ad esempio, in Appendice le foto scattate il 15/09/2020 dallo schermo del computer):

“Guillermo Roux (nato nel 1929) è un pittore argentino noto per i suoi acquerelli, collage e affreschi. "
E più tardi:
“…. ha contribuito con uno dei quattro nuovi affreschi che sono stati aggiunti alla cupola della galleria commerciale, Galerías Pacífico, quando è stata riaperta nel 1991 "


Chiunque abbia visitato la Galería Pacífico ricorderà i 5 fantastici affreschi della volta, realizzati da 5 autori: Spilimbergo, Berni, Castagnino, Urruchúa e Colmeiro, tra il 1945 e il 1947. Nessuno, però, potrà ricordare i “4 nuovi affreschi” del 1991", perché ... inesistenti. Immaginari. E non sono nemmeno "murales". Sono Grandi Tele o dipinti su Supporti Rigidi, secondo le definizioni offerte da noi in questa Nota.

Nella descrizione che segue è invece corretta la tecnica descritta nel sito "MURALES  DE  BUENOS  AIRES",   "Olio su supporto rigido" :

 

Florida 753 - San Nicolás
Galerías Pacífico
"Mujeres y máscaras"
Autor: Guillermo Roux (1929, Buenos Aires)
Oleo sobre soporte rígido.
1992.

 

L'unico problema nel sito web (i "MURALES di Bs. As.") è che una Grande Tela o un'opera su Supporto rigido venga inserita in una Lista di MURALES, che dovrebbero essere opere, come la parola ci indica, su Muro. Ma questo è il problema minore.

Uno per curiosità ora sta andando a leggere la biografia del pittore Guillermo Roux ma questa volta sul portale di Wikipedia in spagnolo e troverà:

Guillermo Roux (Buenos Aires, 1929) è un pittore argentino; figlio dell'uruguaiano Raúl Roux, sceneggiatore e fumettista con una lunga carriera in Argentina.

Negli anni '90 ha prodotto una grande opera intitolata "Mujer y mascaras", che viene esposta nella Galería Pacífico della città di Buenos Aires, con il tema degli arlecchini della comedia italiana, avventurandosi nel surrealismo.

Nel 2005 ha inaugurato "Omaggio a Buenos Aires", un grande
murale di 12 metri per 5,40 m di altezza, in un edificio costruito da César Pelli in Avenida del Libertador e Pasaje Della Paolera.

La sua ultima opera monumentale è "La costituzione guida il popolo", un
murale di 7 metri per 3,5 metri, realizzato per decorare la Camera del legislatori della provincia di Santa Fe.

///////////      Osservazioni:    //////////////
- In questa biografia in spagnolo non esiste la parola affreschi, parola che si possa riferire ad una o più delle sue opere; una tale parola in seguito sarebbe stata tradotta in inglese come frescoes. Quindi la parola "frescoes" nella versione in inglese non proviene da un errore di traduzione.
- Non cita come affresco il suo dipinto ad olio nella Galería Pacífico (lo cita come un "lavoro", la tecnica non è spiegata)
- D'altra parte, i “murales” da lui citati nel palazzo Pelli e nella Legislatura di Santa Fe non sono stati dipinti su muro, a secco, “in situ”. Non sono Murales. Secondo le 4 definizioni offerte sopra in questa Nota, sono Grandi Tele applicate su Supporti Rigidi
 

- Vediamo adesso un'altra fonte:

Una descrizione più dettagliata della tecnica utilizzata nell'opera "Homenaje a Buenos Aires" può essere trovata nell'ampio articolo:

http://sedici.unlp.edu.ar/bitstream/handle/10915/38890/Documento_completo.pdf?sequence=1&isAllowed=y

(autori: Prof. Marcela Andruchow, Lic. Cordero Silvina, Lic. Sánchez Daniel)

dove si legge: “È suddiviso in tre pannelli e il supporto è in tessuto montato su una base in alluminio. Era realizzato con tempera vinilica, con caratteristiche simili a quelle dell'«affresco» dei murales classici…. ”
 

Questo commento degli autori chiarisce che si tratta di una Tela montata su un pannello di grandi dimensioni.
D'altra parte, invece, si crea confusione in questo articolo, alla fine, quando il dipinto realizzato con tempera (con vinile o con qualsiasi altro legante), sempre su secco, viene erroneamente associato (o vuole essere associato? alla nobile tecnica dell'affresco. Si vedano i dettagli della definizione di affresco nelle 4 definizioni offerte all'inizio di questa Nota.


- Ciò ricorda all'autore di questa Nota la lunga storia di un'opera famosissima, "Ultima cena" a Milano, nientemeno che di Leonardo, che i suoi estimatori e molti tour operator continuano a dichiarare come "affresco" quando in realtà si tratta di una tempera con diversi agglutinanti sobre parete a secco. Questo sì che, sebbene non sia un affresco, è un vero e prezioso MURALE.
Leonardo infatti non compare tra i massimi esponenti della pittura ad AFFRESCO italiana. E' impossibile provare a proporre un elenco completo che sarebbe molto ampio ma che vede ai "primi posti" e in ordine cronologico:


o Cimabue, Giotto, Cavallini, Pisanello, Lorenzetti
o Masaccio, Paolo Uccello, Piero della Francesca, Luca Signorelli, Il Sodoma, Beato Angelico, Benozzo Gozzoli, Perugino, Mantegna, Cosmé Tura, Francesco Del Cossa, Domenico Ghirlandaio

o Michelangelo, Raffaello, Giulio Romano, Correggio, Veronese, Giovanni Battista Zelotti
o Jacopo Bassano
o Giambattista Tiepolo, Giandomenico Tiepolo
o Ubaldo Oppi
o Giovanni De Min
o Vico Calabró
L'autore di questa nota ha visitato personalmente affreschi di tutti questi autori citati, in Italia e all'estero, e in più di un viaggio.


Ma torniamo agli "immaginari" affreschi di Roux in un'altra fonte ancora:
L'abbiamo ritrovato anche su questo sito chiamato FLIKR (autore: Linda De Volder) :

“Fresco painted dome in Pacifico Shopping”

https://www.flickr.com/photos/lindadevolder/32685316846/

Galerías Pacífico is a shopping centre in Buenos Aires, Argentina, located at the intersection of Florida Street and Córdoba.

…… the building was remodelled by architects José Aslan and Héctor Ezcurra, and the offices were separated from the rest of the building. A large central cupola was constructed and decorated with 12 (*) frescos by artists Lino Enea Spilimbergo, Antonio Berni, Juan Carlos Castagnino, Manuel Colmeiro and Demetrio Urruchúa. These frescos, executed in 1946, are some of the most important in Buenos Aires.

……

After having been abandoned for years, the building was renovated by Juan Carlos López and Associates and re-opened in 1991 as the shopping arcade Galerías Pacífico. Four more frescos by Romulo Maccio, Josefina Robirosa, Guillermo Roux and Carlos Alonso were added to the cupola.

 

- Questo sito web associa erroneamente la tecnica dell'AFFRESCO a 4 opere realizzate nel 1991 su Suporti Rigidi, con olio o acrilico, su una superficie seca.

- Una seconda osservazione: (*) gli affreschi sono 5 e non 12

Infine, possiamo ricordare un evento di tanti anni fa (ca. 2008). Dopo aver letto su un quotidiano di Buenos Aires un dialogo tra un giornalista e l'artista Guillermo Roux in cui hanno parlato del lavoro per la Bank of Boston (nell'edificio César Pelli in Avenida del Libertador e il passaggio Della Paolera), ha attirato la nostra attenzione che si parli (anzi, si scrive) dell' "affresco" "Omaggio a Buenos Aires". L'autore di questa nota è molto curioso di tutto ciò che è affresco in Argentina (forse ha visitato quasi tutte le opere realizzate con questa tecnica: da Buenos Aires a Mar del Plata (César Bustillo), da Santa Fe (Cingolani, Marinaro) a Córdoba (Buffo), da Glew (Soldi) alla Società Hebraica (quasi sconosciuta; Berni, Urruchúa, Castagnino). Viaggia perciò a visitare la Banca e si trova con una Grande Tela, non con l '“affresco” citato nell'intervista .

 

                    CONCLUSIONI                  

La Biografia che in questi ultimi anni si trova su Wikipedia in inglese:

“Guillermo Roux (born in 1929) is an Argentine painter known for his watercolors, collages and frescoes.

Y más adelante:

“…. he contributed one of four new frescoes that were added to the cupola of the shopping arcadeGalerías Pacífico, when it was reopened in 1991”

dovrebbe essere corretta da parte di chi ha inviato detta biografia.

Wikipedia no è un sito web "Traduttore”. Riceve solo informazione sulla quale non è responsabile.

D'altra parte, non si trovano affreschi di Roux sul web, a parte questi "affreschi (imaginari)" su Wikipedia o quello (inesistente) dell '"intervista in un giornale" o la tempera associata erroneamente all' "affresco" nella pubblicazione di Andruchow et al.
Ogni volta che un turista straniero, che non parla spagnolo, visita la Gallerìa Pacìfico e inserisce su Google, la scritta "Galleria - Pacifico - affresco - affreschi - frescos - Roux" si può trovare come ad es. nel caso di un italiano:
“…. ha contribuito con uno dei
quattro nuovi affreschi che sono stati aggiunti alla cupola della galleria commerciale, Galerías Pacífico, quando questo edificio è stato riaperto nel 1991. "


Dobbiamo allora pensare che si tratta di un "errore" iniziale e di una successiva svista? Che dovrebbero correggere.
Altrimenti qualcuno potrebbe pensare ad un'operazione di marketing dove la parola "FRESCO", così famosa e nobile, consente di salire sulle spalle di grandi frescanti italo-argentini come Spilimbergo e Berni (già presenti nella Galleria Pacìfico), o ancora peggio, sulle spalle di Giganti come Della Francesca (!) o, nella mente della maggior parte delle persone, di un Michelangelo (!!).

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 APPENDICE (vedi il paragrafo sottostante)

Biografie di Guillermo Roux presenti fino ad oggi in Wikipedia in inglese e in spagnolo; opere citate in Wikipedia (foto scattate da Internet)

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RIFERIMENTI

Cenninno Cenninni; “Il libro dell’arte”, siglo XV; Re-edición Neri Pozza, 2003

-        G Giorgio Vasari; "Le vite dei piú eccellenti pittori, scultori e architetti", 1550; Re-edición Rusconi, 1966

-        Leonetto Tintori e collaboratori; “Tecniche ed espressioni pittoriche nell'affresco”, Laboratorio per affresco di Vainella di Prato, 1996 

-        Vico Calabró; “FRESCOPOLIS”; http://www.frescopolis.net/ 

-        Gino Piva; “Manuale Prattico di Tecnica Pittorica (Enciclopedia-Ricettario)”, Ed. Ulrico Hoepli, Milano, 1994

 

-        B. Molinas, E. Sentimenti, M. Chinellato, A. Stevan, G. Centauro, C. Grandin;  “Evoluzione della carbonatazione e del Colore negli affreschi"; ARKOS – Scienza e restauro dell’architettura, Ed . Nardini, Anno V, Luglio /Sett 2004, 7, pp 36-43

 

Bernardo Molinas Agnellini en la Lista de fresquistas activos en el mundo segùn el sitio FRESCOPOLIS del Maestro Calabrò: http://www.frescopolis.net/04.0%20FRAME%20-%20Frescanti.htm

 

-        Bernardo José Molinas Agnellini. CUADERNILLO sobre el “BUON FRESCO” italiano. La importancia del fresco italiano en el arte; algunos frescos de grandes fresquistas italianos; la técnica pictórica: consejos sobre materiales y procedimientos; últimos frescos en Argentina en el siglo XXI. Spinea (Venecia, Italia) - Unquillo (Argentina); Marzo de 2019. En ocasión de la ejecución de dos frescos sobre pared en el jardín de la Casa Museo Spilimbergo en Unquillo Argentina.

http://www.frescopolis.net/immagini/Cuadernillo.pdf

 

-        B. Molinas, E. Sentimenti, A. Stevan, C. Grandin, M. Chinellato. “SULLA NATURA E LE PROPRIETÁ FISICO-CHIMICHE DELLA ‘SMALTATURA’ NEGLI AFFRESCHI DEI GRANDI MAESTRI ITALIANI”, ARKOS - Scienza e Restauro”, Nro. 29, ottobre-dicembre 2011, pp.22-33

 

-       B. Molinas Agnellini. “Los frescos son hermosos, pero … cómo es que se  hacen y porqué son tan bellos? ". Artículo publicado por la Revista “Istituto delle Ricerche” (publicación en lengua italiana y española; Santa Fe, Argentina) Nro. 3;  enero 1999.

http://www.amadeieuroartgarda.it/NOTA-2-e.htm

        

APPENDICE

Biografia di Guillermo Roux presente oggi su Wikipedia in inglese :

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Biografia di Guillermo Roux presente oggi su Wikipedia in spagnolo :

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Sulla pittura su Supporto Rigido di Guillermo Roux nella Galerìa Pacìfico (Buenos Aires) :

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Sulla pittura su Tela di Guillermo Roux nell' edificio  Pelli (Buenos Aires) :

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Sulla pittura su Tela di Guillermo Roux nella Camera di Deputati (Santa Fe) :

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